Viene riconosciuto il diritto alla riparazione anche ove l’ingiusta detenzione patita derivi da vicende successive alla condanna, connesse all’esecuzione della pena, purchè non ricorra un comportamento doloso o gravemente colposo dell’interessato, che sia stato concausa di errori o ritardi nell’emissione del nuovo ordine di esecuzione recante la corretta data del termine di espiazione della pena (Corte di Cassazione, 4^ sezione penale, sentenza n. 10671/24 depositata il 14.3.24)